DOSSIER CEFIS: La cellula fantasma Eugenio Cefis, al soldo dell’Internazionale ebraica, infiltra l’ENI con sayanim e agenti del Mossad, in preparazione dell’eliminazione di Enrico Mattei (di Claudio Moffa).

È proprio il caso di dirlo: quando la regina chiama, l’Internazionale Ebraica che gestisce l’Impero Inglese – comprensivo delle Sette Sorelle della regina – risponde. La regina d’Inghilterra, Elisabetta II, può solo essere una cellula fantasma per controllare l’Internazionale Ebraica. Se Giorgio VI era ebreo come scriveva Luigi Cabrini, allora gli ebrei devono aver adoperato un sistema di dispersioni strategiche, inseminazioni sporche, e altri trucchi per mantenere l’ebraicità della corona inglese, da Elisabetta II fino a William e Harry, passando per la principessa Diana. Ma questa è un’altra storia. In questo illuminante articolo del prof.re Claudio Moffa* invece, si parla dell’etnocentrismo della cellula fantasma Eugenio Cefis, inserito nei quadri dell’Intelligence Service, per regolare gli interessi dell’Inghilterra in Italia attraverso l’ENI. Oltre all’etnocentrismo di Cefis, con il quale ha infiltrato l’ENI di sayanim e agenti del Mossad israeliano, notiamo anche che Cefis risulta essere appartenente ad una loggia massonica, il che avvalora ancora di più l’ipotesi che Cefis sia il fondatore della loggia massonica P2, onnipresente nei fatti di sangue più importanti della storia d’Italia. In particolare nel sequestro e nell’omicidio del primo ministro italiano Aldo Moro, la presenza della P2 nei cosiddetti “Comitati di Crisi” – istituiti durante il sequestro del primo ministro – è non schiacciante, ma assoluta, cioè tutti i membri di questi comitati erano dei massoni inseriti all’interno di una stessa loggia coperta. Cefis era un agente doppio dei servizi segreti inglesi, non estraneo ad ambienti massonici, quindi è pacifico ipotizzare che su richiesta stessa degli inglesi abbia istituito una loggia come la P2 per meglio regolare gli interessi della Perfida Albione in Italia. Al ruolo di Cefis nell’omicidio dell’imprenditore Enrico Mattei, va aggiunto anche quello dell’agente provocatore a capo dell’O.A.S. francese e della versione portoghese dell’Organizzazione Gladio, Ives Guerin Serac, che noi abbiamo classificato come crittoebreo inserito nell’Internazionale Ebraica, per via dei suoi rapporti con il Mossad, e per le protezioni alquanto sospette di cui ha goduto praticamente in tutto l’Occidente durante gli anni della cosiddetta “Strategia della Tensione”. Perché Eugenio Cefis infiltrò praticamente nell’ANIC, israeliani come “I. Gorodetzky, “ns. agente”; Mr. Gottan e Mr. Maxthal, rispettivamente “Capo Acquisti” e “Direttore generale della Samson Tyre & Ribber Co. Ltd”; e Jacob Dror, Direttore Generale e Amministrativo della Alliance Tyre & Rubber. I primi tre di Tel Aviv, l’ultimo di Hadera. Dunque c’era qualcosa di vero nella notizia diffusa dal Middle East Economic Survey, anche se non si trattava del petrolio dell’ENI ma – come si leggeva già nel già citato telegramma di Mattei del 20 settembre – degli oli combustibili. Dell’ANIC, per l’esattezza”.

Claudio Moffa precisa che l’ENI stava boicottando Israele e non voleva avere rapporti con tale stato, all’epoca degli scontri più sanguinosi tra arabi ed israeliani, ma in un elenco dell’ANIC si trovano agenti del Mossad con cui l’ANIC è in rapporti stretti, proprio come se facessero parte del personale stesso dell’ANIC, al punto da definire uno di questi “ns. agente” (nostro agente). “È in effetti l’ANIC responsabile del “caso”, non direttamente l’ENI: l’Azienda cioè di cui allora era vicepresidente Eugenio Cefis, l’artefice dell’accordo con Israele del 6 dicembre 1957, il partigiano “Alberto” legato ai Servizi inglesi”. Claudio Moffa si fa le domande giuste: “è tale episodio oscuro, il vero motivo dell’espulsione di Cefis dall’ENI, voluta da Mattei proprio in quel periodo, ed esattamente a gennaio, cioè subito dopo la scoperta dell’”elenco ANIC” con i nomi di quattro referenti in Israele, documento datato 18 dicembre? È Israele il motivo vero dello scontro fra i due vecchi alleati dell’epoca della Resistenza?

Altri importanti spunti di riflessione dovrebbero sorgere leggendo le seguenti righe: “Colui (Eugenio Cefis, ndr) che proprio nei giorni dello scandalo – metà settembre del 1961 – sembrerebbe essersi iscritto a una loggia massonica chiamata Giustizia e Libertà; e che dopo l’attentato di Bascapé avrebbe confermato e firmato l’accordo con le Sette sorelle già guadagnato da Mattei, nello stesso tempo però ridimensionando drasticamente i rapporti con i paesi arabi, a cominciare dal metanodotto con l’Algeria e da un contratto di perforazione con la Tunisia”.

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Autore: laquestionegiudaica

Un gentile che risvegliatosi dalle simulazioni giudaiche e smettendo così di essere una pecora matta, ha deciso di non rimanere in silenzio di fronte al problema ebraico (il problema più grande di tutti i tempi per l'umanità e il mondo intero), al fine di risvegliare altri gentili e di non assumersi la responsabilità civile morale e storica del sovvertimento delle nazioni dei cuori e delle menti dei gentili, oltre che per proporre un dibattito in contraddittorio sul problema ebraico e un compromesso pacifico per risolvere in maniera definitiva suddetto problema.

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